Progetto B+

Il progetto B+: un incubatore

Il progetto riguarda la possibilità di utilizzare Brescia e il suo territorio come un laboratorio aperto allo studio, allo sviluppo e alla valutazione di Modelli e tecnologie per il monitoraggio, il controllo, la pianificazione e la valorizzazione dell’ambiente. I motivi per cui Brescia è un candidato ideale come laboratorio sperimentale è evidente nelle caratteristiche naturali e antropiche del territorio: presenza di insediamenti urbani storici e moderni, di insediamenti industriali ad elevato impatto ambientale (energia, siderurgia e altri), la presenza dell’Università e dell’Ospedale, il territorio a elevata densità agricola, la presenza di campagna, collina e montagna così come di corsi d’acqua e laghi, la storia ambientale e la presenza di siti contaminati, ecc. Quindi lo studio dell’ambiente a Brescia può essere utilizzato come caso emblematico che porta a proposte e soluzioni esportabili in altri contesti.

Gli obiettivi specifici identitari del progetto B+ sono i seguenti:

  • monitorare e descrivere le interazioni tra i sistemi economici, politici, sociali e le componenti ambientali attraverso la rappresentazione di opportuni indicatori;
  • raccogliere dati, identificare indicatori e modelli al fine di costruire sistemi di supporto al decisore nella scelta delle politiche per il risanamento e la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico, storico e culturale;
  • individuare le maggiori criticità ambientali;
  • definire, implementare e valutare appropriate politiche di pianificazione e controllo;
  • classificare gli interventi (tecnologie, modelli, processi, etc.) valutandone il potenziale economico e di risanamento/valorizzazione;
  • educare i cittadini sulle conseguenze ambientali degli stili di vita individuali (es. eccessivo consumo di prodotti di origine animale ed inquinamento aria, suolo, acqua; raccolta differenziata, utilizzo mezzi pubblici e bicicletta, etc.);
  • comunicare al pubblico le politiche ambientali;
  • innescare lo sviluppo di nuove attività commerciali ed industriali che producano occupazione e ricchezza nel rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo (green economy, bioedilizia, turismo, etc.), e che sostituiscano nel tempo attività industriali inquinanti ed obsolete.

Il progetto B+ è un incubatore di progetti, ciascuno risponde ai seguenti criteri:

  • progetto inclusivo: occorre coinvolgere tutte le competenze che si rendono disponibili con una modalità partecipativa e collaborativa nella considerazione della progettualità di sistema;
  • approccio integrato: occorre che i progetti da avviare siano basati sull’integrazione di competenze per affrontare i diversi problemi secondo una visione globale e non parziale e disciplinare;
  • supporto al decisore: occorre che il metodo con cui si affronta il problema si configuri anche come strumento di supporto al decisore politico che, in ambito ambientale, è rilevante. Questo deve contribuire alla costruzione della reputazione e dell’autorevolezza;
  • promozione culturale: occorre considerare la prospettiva di utilizzare la progettualità e il suo svolgimento per la promozione culturale dei temi ambientali rispetto alla popolazione e agli addetti ai lavori, dal politico all’imprenditore.

Modello di sviluppo

L’Obiettivo Ambiente propone l’adozione di uno schema metodologico per definire, comunicare e quindi programmare le attività di ricerca finalizzate al monitoraggio, la gestione, la pianificazione e la valorizzazione dell’ambiente. 

I progetti adottano lo schema DPSIR (proposto da EEA e adottato anche da UNEP e EPA) che definisce e organizza dati, modelli, metodologie e conoscenza per supportare il decisore a formalizzare e implementare politiche di risanamento e valorizzazione ambientale. 

Gli elementi del DPSIR sono in relazione di causa-effetto: i bisogni individuali e sociali, le attività e le infrastrutture necessarie al loro soddisfacimento, i Determinanti, esercitano Pressioni, che producono alterazioni sulla qualità dell’ambiente e delle risorse naturali, lo Stato. L’alterazione delle condizioni ambientali determina degli Impatti sulla salute della popolazione, gli ecosistemi, l’economia, i beni culturali, che richiedono Risposte di mitigazione degli effetti o valorizzazione del territorio. Le azioni su Determinanti, Pressioni, Stato e Impatti sono il modo con il quale il decision maker deve assicurare la salvaguardia della salute, lo sviluppo sostenibile, il benessere sociale e la protezione degli ecosistemi, la valorizzazione del territorio e dei beni culturali. Lo schema proposto offre quindi un approccio per classificare ciascuna tipologia di azione, distinguere i settori d’intervento, individuarne la natura (modello, processo, tecnologia), quantificarne l’impatto, valorizzarne le potenzialità economiche.

I Determinanti (o fattori socio-economici) comprendono i fattori che soddisfano i bisogni individuali e sociali (cibo, materie prime, salute, cultura, sicurezza, relazioni sociali, equità, identità culturale, …), le infrastrutture e le attività che supportano questi settori (industria, agricoltura, produzione di energia, trasporti, ricerca, sanità, cultura, governance …). Le Pressioni sono tutte le attività umane che creano stress sull’ambiente. Comprendono le modificazioni del paesaggio naturale derivanti da alterazioni dell’ambiente, il rilascio di sostanze inquinanti (in aria, acqua, suolo), lo smaltimento dei rifiuti, la presenza di inquinamento acustico e elettromagnetico, le azioni dirette sull’ecosistema, l’ambiente naturale e antropico (beni culturali, …), i comportamenti individuali che contribuiscono alla vulnerabilità personale, il rischio di esposizione o che producono pressioni ambientali. Lo Stato del sistema può essere monitorato o ricostruito da modelli in grado di valutare l’effetto di diversi livelli di Pressione sulla integrità dell’ambiente naturale e antropico. Gli Impatti sono gli effetti positivi e negativi, causati dalle variazioni dello Stato, sugli ecosistemi, economia, salute, benessere, beni culturali, sicurezza, equità. Le Risposte sono azioni intraprese da gruppi o individui nella società e di governo per prevenire, compensare, migliorare gli impatti sull’ambiente naturale e antropico, sulla popolazione e il suo benessere.